Animali e piante del Parco regionale della Grigna Settentrionale

Visita - Flora e Fauna delle Grigne

Animali e piante del Parco regionale della Grigna Settentrionale

I rettili e gli anfibi

La presenza di fenomeni carsici limitano la presenza di ambienti umidi. Esistono tuttavia stagni e le pozze d'alpeggio, che costituiscono ecosistemi di grande pregio e interesse ambientale. Sono l'habitat del Tritone crestato italiano, certamente l'anfibio di maggior interesse e rilievo naturalistico del parco. Il territorio della Grigna offre molti ambienti ideali anche alle specie di rettili adatti agli habitat più asciutti. Tra le specie più diffuse, si segnalano la Lucertola muraiola, il Ramarro occidentale e il Biacco, che si spinge anche in prossimità delle abitazioni. La Vipera comune è invece piuttosto rara, mentre il Marasso, l'altra vipera lombarda, sembra essere scomparsa dal comprensorio.

Gli uccelli

L'area di pertinenza del parco è adatta allo svernamento di molte specie di uccelli. Nei mesi invernali si contano quasi 100 specie, alcune delle quali piuttosto rare e sottoposte a normative di tutela a livello europeo. Fra queste si segnala l'Albanella reale, che nei mesi più freddi si divide i pascoli soleggiati con la Coturnice e la Starna.
Nelle aree più occidentali del parco, dove la Grigna lambisce il Lario, si trova l'habitat del Falco pellegrino e del Gufo reale. Il rapace più grande tra quelli presenti nel parco è l'Aquila reale, la cui preda principale è la Marmotta. Sulla Grigna settentrionale non è raro imbattersi con esemplari di Poiana.

Il Picchio nero e la Civetta capogrosso hanno eletto a loro ambiente prediletto i boschi di conifere ad alta quota, dove possono servirsi dei più vecchi esemplari di faggio e larice. Il Gallo forcello frequenta, a seconda delle stagioni diverse tipologie di ambiente, alla ricerca del suo cibo preferito (frutti e insetti).

Oltre alle specie che scelgono la Grigna per svernare, vi sono quelle che in inverno abbandonano il parco per migrare in luoghi più caldi, come l'Africa. Il Nibbio bruno e il Falco pecchiaiolo sono tra questi.

I prati grassi da sfalcio costituiscono l'habitat ideale per uno dei simboli dell'impegno per la tutela dell'avifauna: il Re di quaglie. Nelle stesse aree vivono la Quaglia, l'Allodola, il Calandro, il Codirossone. Vi si trovano inoltre il notturno Succiacapre e l'Averla piccola, attiva nelle ore diurne.

I mammiferi

Sempre meno presenti, a causa di un progressivo degrado dei loro habitat ideali, sono i pipistrelli. Fra le presenze maggiori nel parco in fatto di chirotteri bisogna citare il Rinolofo maggiore, il Rinolofo minore e il Vespertilio di Capaccini, specie tutelate da normative di livello europeo.

Un altro roditore facile da avvistare nel parco è lo Scoiattolo, mentre più difficili da incontrare sono il Moscardino e il Quercino, la cui popolazione in passato si è ridotta a causa del disboscamento in funzione dell'aumento delle aree adibite a pascolo o a bosco ceduo. Tra i mustelidi, il parco ospita il Tasso, la Donnola e la Faina.

Non mancano neppure i mammiferi di grossa taglia. Oltre alle numerose Lepri e Volpi, vi sono il Cervo, il Capriolo e il Camoscio delle Alpi, che abita i recessi più inospitali della montagna.

La vegetazione

I versanti più bassi del Parco sono caratterizzati da fitti boschi che si alternano ad aree con prati da fienagione e coltivi, entro cui si collocano i principali nuclei abitati del Parco. Oltre a carpini e querce, è importante anche la presenza del castagno, e in particolare dei vecchi castagneti da frutto. Nei canaloni e nelle valli ripide e più ricche di acqua, prevalgono frassini e tigli.
Salendo in quota, cambia la temperatura e cambia la vegetazione cambia: intorno ai 1000 metri di quota ci sono faggete che si infuocano d'autunno. Quindi salendo compaiono le conifere, alcune di interesse naturalistico, come il lariceto del Moncodeno: il bosco di larici più meridionale presente nel versante alpino. Il bosco cede poi il passo alle dense brughiere a rododendro, mugo e ginepro, che a loro volta poi si diradano e sfumano nelle tipiche praterie alpine. Sulla Grigna, in virtù del substrato calcareo, dominano specie come la carice rigida, la sesleria varia e la carice sempreverde.
In vetta, tra pareti rocciose e ghiaioni, si trovano specie rare e delicate, come la piccola crucifera Thlaspi rotundifolia, dai fiori lilla e profumatissimi.

La flora

La flora delle Grigne comprende diverse specie rare, alcune delle quali endemiche dell'area insubrica, come l'aglio di Lombardia (Allium insubricum), la campanula di Rainer (Campanula Raineri), la campanella dell'Insubria (Campanula elatinoides), la silene d'Elisabetta (Silene elisabethae), l'erba regina (Telekia speciosissima), la primula glaucescente (Primula glaucescens), o addirittura della sola area del Parco delle Grigne, come la minuartia delle Grigne (Minuartia grignensis) e la primula delle Grigne (Primula grignensis).

Per maggiori informazioni, vedi il sito del Parco Regionale della Grigna Settentrionale e la pagina dedicata al Parco su Wikipedia, qui usate come fonti.

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