Le ville di prestigio

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Le ville di prestigio

Sin dalla fine dell'Ottocento Esino Lario è stata meta di viaggio, dapprima per i geologi che si recavano in Grigna alla ricerca dei fossili presenti su queste montagne, e successivamente, a partire dagli anni 1960, dai villeggianti che dall'area milanese passavano le loro vacanze a Esino Lario, tanto che il paese divenne noto come "La Perla delle Grigne". Molte ville furono fatte costruire qui dai villeggianti più facoltosi.

La prima di queste dimore è Villa Gilardi (oggi conosciuta come Villa Gigi), costruita negli anni 1930 dalla famiglia Gilardi e che oggi ospita l'albergo e ristorante Rosa delle Alpi; della stessa proprietà fa parte l'albergo La Montanina, che nasce con la funzione di incannatoio (per la lavorazione dei filati).

Salendo lungo la strada provinciale si raggiunge Villa Luzzani, che prende il nome dal primo proprietario, Pietro Luzzani Rebaj, che ne fu anche il progettista; a seguire, a distanza di poche decine di metri, Villa Acquali e Villa Gilera, quest'ultima fatta costruire dall'imprenditore Giuseppe Gilera, fondatore dell'omonima azienda motociclistica. Proseguendo nuovamente lungo la strada provinciale ci si trova davanti, sulla montagna, al Villaggio Riva, edificato tra il 1936 e il 1942 da Bernardino Riva, primo sindaco del paese nel dopoguerra. Il villaggio è formato da dodici ville diverse, tutte dotate di giardino e con una splendida vista sulla conca di Esino.

In via Montefiori, esattamente sul tornante in fondo alla strada, si trova Villa Clotilde. Questa villa fu costruita dalla famiglia Cazzaniga e oggi è il centro culturale di Esino Lario. Al suo interno ospita gli archivi Pietro Pensa, la biblioteca e l'ufficio turistico ed è la sede dell'Ecomuseo delle Grigne. All'interno del parco della villa si trova l'edificio che dal 2016 ospita il Museo delle Grigne.

Proseguendo lungo via Montefiori, quando questa si immette nuovamente sulla strada provinciale, si trova Villa Santopietro: è una delle prime ville edificate in paese ed è caratterizzata da un affresco raffigurante San Giorgio, sulla facciata rivolta a est. Uscendo da via Montefiori, e dirigendosi verso sinistra, si può imboccare il viale della chiesa (via don Rocca) dove si incontra, sulla sinistra, dopo aver superato il complesso del Moncodeno, Villa Minuccia, progettata dall'architetto Mino Fiocchi per lo scultore Michele Vedani, autore degli splendidi altorilievi della Via Crucis che si incontra proseguendo verso la chiesa di San Vittore. Prima della Via Crucis, esattamente di fronte all'oratorio di San Nicolao, Sacrario dei caduti, si trova l'ultima villa del nostro itinerario: la Villa delle Marcelline, così chiamata perché fu donata dal proprietario alle suore di Santa Marcellina all'inizio degli anni 1930.

Fonte Wikivoyage, foto di Phyrexian che ritrae Villa Marcelline

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